Nightguide intervista i Kuadra

Nightguide intervista i Kuadra


I Kuadra sono usciti con il loro nuovo disco, Cosa ti è successo, lo scorso 7 Ottobre. Prodotto da Giulio "Ragno" Favero de Il teatro degli orrori, Cosa ti è successo è un disco che si distingue dalla maggior parte delle produzioni italiane degli utlimi anni per una carica di cattiveria decisamente singolare quanto necessaria: i Kuadra, con tre dischi all'attivo e più di 200 date già fatte in tutta Europa, sono usciti con questo nuovo lavoro per Maninalto! Records unendo elettronica, rap e rock. I testi sono tutti in italiano e parlano di "vita, morte e miracoli" ma, ascoltandoli a dovere, l'impressione è quella di sedersi davanti al telegiornale dell'ora di pranzo. 





Prima di parlare del disco, una domanda geografica: avete suonato in giro per mezza Europa, quale pensate che sia stato il paese più ricettivo, quello che reagisce meglio alla musica nuova (Italia compresa)?
È una dura lotta. In ogni paese, Italia compresa, abbiamo ricevuto un ottimo riscontro dal pubblico, ma forse la Germania tra tutti è il posto in cui siamo stati accolti con più entusiasmo.


Onestamente, e anche personalmente, credo che un disco come il vostro sia una rarità nel panorama italiano al momento: vuoi per il genere musicale, vuoi per la cattiveria (adoro la cattiveria). Vi viene mai da pensare che siate nati nel momento sbagliato, o magari per questo tipo di musica il momento è sempre sbagliato, a prescindere, e la cosa fondamentale è farla comunque?
Noi andiamo dritti per la nostra strada Valentina. Non sentiamo di essere nati in un tempo che non ci appartiene. Sappiamo di non inserirci in un genere preciso, è una scelta rischiosa, coraggiosa, ma ci viene istintivo fare da controcanto a ciò che si sente in radio oggi. Nel nostro disco c'è la cattiveria che assorbiamo tutti i giorni e che riversiamo nella musica, ci fa piacere che questo venga apprezzato.


Ok, smettiamo di essere metafisici: in Cosa ti è successo c'è un pezzo che si chiama Il quarto reich e, leggendo il testo, mi è quasi sembrato di essere seduta davanti a un telegiornale. E' un'impressione mia, quella che questo pezzo parli di attualità, o mi sono fatta un film? E se la risposta è si, quali sono le cose che vi fanno scattare il bisogno di scrivere?
Non è solo un'impressione, in questo brano c'è uno sguardo, amaro e disincantato, sul nostro presente. Abbiamo la sensazione di vivere in un impero inquietante in cui il controllo, dell'informazione, del pensiero, della libertà, è totale. L'ingiustizia nei confronti delle minoranze e l'intolleranza vanno contrastate, anche con una canzone. Questo ci spinge a scrivere e a suonare forte.


Torniamo al disco: sapete già se e dove lo porterete in giro? C'è un tour in arrivo?
Abbiamo già cominciato da Frosinone, Campobasso, una tappa in Romania e ci aspettano un po' di concerti in giro per l'Italia. A Bergamo, Brescia, Fano, Bari, Avellino, Bologna, Roma. A febbraio faremo una pausa e poi da marzo ricominceremo fino all'estate. Insomma cercheremo di portare la nostra cattiveria a più orecchie possibili.


Domanda tecnica: avete lavorato con Favero de Il teatro degli orrori. E' un musicista incredibile, anche se non posso dire di sapere altrettanto del suo ruolo di produttore. Come è stato lavorare con lui, come (se lo ha fatto) ha influenzato la vostra musica?
La cosa davvero impressionante è che con Giulio ci siamo sentiti subito a nostro agio, come con un amico di vecchia di data. Gli abbiamo dato piena libertà e soprattutto la nostra completa fiducia. Ha sempre avuto rispetto per la nostra identità ed è stato in grado di capire dove volevamo arrivare. Si è occupato di buona parte degli arrangiamenti e dei synth, ha lasciato la sua impronta sonora e chi conosce Il Teatro Degli Orrori lo percepisce ascoltando il nostro album.


Domanda di rito: siete in grado di dirci quali sono i vostri tre dischi preferiti in assoluto? Ve ne concediamo quattro se ce n'è bisogno.
Downward spiral di Nine Inch Nails
Thirteen step di A Perfect Circle
Song or the deaf di Queens Of The Stonage
To pimp a butterfly Di Kendrick Lamar
 

cosa ti è successo, interviste musica, kuadra

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