Management del Dolore Post Operatorio - ‘’Un incubo stupendo”

Management del Dolore Post Operatorio - ‘’Un incubo stupendo”

Ci sono rock band in grado di produrre quasi un disco all'anno senza sbagliare mai un colpo. Ed è decisamente questo il caso dei Management del Dolore Post Operatorio, che hanno pubblicato il 10 marzo 2017 un altro, nuovissimo album, ''Un incubo stupendo”, per La Tempesta Dischi.
Questo quarto lavoro, la cui produzione artistica è stata curata da Marco 'Diniz' Di Nardo, si distanzia di soli due anni da “I Love You” (La Tempesta Dischi, 2015) ed è stato anticipato in autunno e a gennaio dai singoli “Naufragando” e “Un incubo stupendo''.
Le registrazioni in studio hanno visto la combo abruzzese Luca Romagnoli/ Marco Di Nardo farsi affiancare da IMURI, band teramana formatasi nel 2014 e composta da Lorenzo Castagna (chitarra), Antonio Atella (basso) e Valerio Pompei (batteria), artisti che accompagneranno Luca e Marco sul palco per il tour di “Un incubo stupendo”. Il nostro stupendo incubo in musica si apre con 'Naufragando', che trascina e come una marea ci consegna a nuovi orizzonti sensoriali, con la malinconia che si abbraccia alla disillusione, contemplando un mondo in cui domande e paure ci ostacolano continuamente, nel nostro cammino verso il miraggio della felicità e dell'equilibrio.
La seconda traccia è la title track  'Un incubo stupendo', canzone d'amore disperata e fiduciosa come una realtà non comoda ma ormai accettata nella sua intrinseca bellezza. Secondo la band ''Questa canzone è un omaggio alle debolezze, ai vuoti, alle paure, ai problemi. È dedicata a chi non vuole un angelo custode”.
I riff sono simili e sempre accoglienti nel pezzo successivo, 'Il vento', che si ispira ad una voglia di proteggere un'esistenza da una minacciosa tempesta; ne 'Il tempo delle cose inutili' si parla di un sogno e di stagioni che scorrono troppo velocemente, con una ''carezza contro la tristezza'' mentre è ribelle il testo de 'Il mio corpo' che rivendica quanto siano odiose le imposizioni e quanto belle invece le esplorazioni della libertà di scelta, soprattutto quando si parla dell'intimità personale. Siamo alla sesta traccia ed incontriamo 'Una canzone d'odio', scritta contro gli egoisti e i narcisi, cui si può scegliere solo di regalare la propria assenza; 'Esagerare sempre' è un inno al piacere e alla goduria, alla vita che si possa muovere in maniera fluida e senza il vincolo di limiti e di rinunce. L'ottavo pezzo è 'Visto che te ne vai' è una sorta di risposta menefreghista ad un abbandono, mentre 'Marco il pazzo' è un meraviglioso brano dedicato alla diversità, contro l'ignoranza ed il timore di coloro che si ritengono ''normali'' e che non riescono a comprendere gli altri. In chiusura, è con molto ritmo i Management del dolore post operatorio ci ricordano che 'Ci vuole stile' anche per morire, oltre che per vivere.
Il gusto di “Un incubo stupendo” è infatti proprio quello di una raccolta di brani innamorati della vita, dedicati alla sua essenza, alla sua bellezza e ai suoi tanti lati, che siano dolci o che siano amari, ma essenziali e da vivere a pieno.
Da ''Auff'' (2012) a “McMAO” (2014 ), passando “I Love You” (2015) è evidente come sia stato influente il processo di crescita dei Management del Dolore Post Operatorio, artisti che ci hanno dimostrato con questo quarto disco la loro straordinaria capacità di fondere rock ed emozioni.

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